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San Pietro e San Paolo

LA SCINTILLA DELL’AMORE

Ogni anno, il 29 giugno, la Chiesa celebra con gioia e gratitudine i due grandi pilastri della Chiesa. Di questi zelanti ambasciatori di Cristo si raccontano cose gloriose. San Pietro è stato chiamato da Gesù stesso e ha avuto l’opportunità di vivere e camminare al suo fianco.

Benché talvolta sia stato esitante e timido, Pietro cresceva forte e solido come una roccia, manifestano l’avverarsi della parola del Signore in lui: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa (Mt 16,18)”. La sua crescita nella vocazione ricevuta, inizia dalla sua confessione: “Tu sei il Cristo! Il Figlio del Dio vivente (Mt 16, 16)”. Questa rivelazione di Gesù gli fa esclamare le parole d’oro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna (Gv 6, 68)”. Non poteva tenere per sé questo tesoro inestimabile, ma andò a testimoniarlo, con passione e perseveranza.

Infine, suggellò questa gioia infinita con il suo sangue quando fu crocifisso a testa in giù a Roma.

San Paolo, invece, non aveva vissuto con Gesù come San Pietro. Ma ha avuto il privilegio di fare l’esperienza del Signore sulla via di Damasco (cfr At 9, 1-5). Questo incontro è stato un punto di svolta nella sua vita. Il suo nome è cambiato da Saulo a Paolo e la sua missione ha assunto una nuova dimensione. La fiamma dell’odio si è trasformata in un fuoco d’amore per Gesù. Perciò, con fiducia, ha potuto pronunciare la sua esperienza mistica: “Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me (Gal.2,20)”. Da qui, i suoi instancabili lunghi viaggi di missione, le sue epistole, la predicazione e il martirio a Roma per decapitazione con la spada hanno lasciato un segno indelebile del suo amore per Gesù nella storia della Chiesa.

La risposta dei Santi Pietro e Paolo alla chiamata di Gesù diventa per tutti noi un modello da seguire. Se, come Pietro e Paolo, accettiamo e permettiamo a Gesù di cambiare la nostra vita, sicuramente, i nostri passi incerti nel cammino di fede diventeranno saldi anche in mezzo alla sofferenza e alla morte. La scintilla d’amore che si accende in noi inghiottirà il mondo. Quindi, seguire Gesù è abbandonarsi a lui, lasciarsi cambiare come vuole lui, lasciare andare tutto ciò che ci è caro, come l’ego, il nome, il potere e l’autorità, e infine lasciare che Gesù rifletta in tutto ciò che facciamo, che diciamo e che desideriamo.

La meditazione sulla vita di questi giganteschi pilastri della chiesa, rivela la verità che Gesù può chiamare chiunque a seguirlo da qualsiasi cammino di vita. Dio ci chiama individualmente e collettivamente come comunità a seguirlo. La vita di questi Apostoli ci sfida ad essere testimoni viventi del suo amore infinito. Oggi, mentre il mondo soffre per il Covid 19, c’è un urgente bisogno di essere testimoni dell’amore di Gesù. Svegliamoci, alziamoci e marciamo verso Gesù per portare la guarigione e per accendere la fiamma dell’amore nel mondo. Che i Santi Pietro e Paolo intercedano per noi.

Fr. Joseph Souza (Diocesi di Belgaum, India) (Studente a Roma) (giugno 2020)